Pippi Calzelunghe di Astrid Lindgren

  • Regia Livio Viano
  • con Stefania Ventura
  • Adattamento teatrale di Staffan Götestam
  • Versione italiana di Sagitta Alter e Carlotta Proietti
  • Drammaturgia Livio Viano, Marie Claire Chaberge
  • Musiche e Canzoni Sandro Balmas
  • Scenografie Anna Demattè
  • Animazioni video Davide Dell’Anna

Pippi non si nasconde. Non è un'eroina dalla doppia vita, bimbetta carina e delicata di giorno, mostriciattolo lentigginoso e agitato di sera. Lei è sempre così; non nasconde la sua forza, la sua magia, così come non nasconde la sua ignoranza. Non nasconde il suo difficile rapporto con le autorità, la sua immensa libertà e indipendenza. Questa sua trasparenza spesso non le rende la vita facile: le suddette “autorità” vogliono imbrigliarla perchè non possono ammettere l'esistenza di un individuo che non ha bisogno di strutture sociali per vivere, e vivere bene per giunta. Pippi, in barba a tutti quanti, se la cava sempre e comunque, anzi è sempre pronta ad aiutare, seguendo un codice comportamentale tutto suo che di certo non la trasformerà mai in un avvocato o una commessa, ma nemmeno una poco di buono. Perchè la libertà in Pippi porta sempre alla generosità.

Disturbare un mito come Pippi è dura. La silhouette è troppo netta, con le trecce all'insù e le lunghe scarpe. Un cavallo bianco, una scimmia, una villa dai colori sgargianti e due vicini di casa compongono un contesto difficile da imitare. Il quadro è ultimato e soprattutto iper famoso, come ritoccarlo? Per nostra fortuna Pippi è una miniera inesauribile di contenuti e di messaggi, dall'avventura più sfrenata e demenziale alle domande esistenziali, dal rapporto con gli altri all'arte di esibirsi. Abbiamo deciso di raccontarvi Pippi un po' come lo farebbe lei: in maniera vagamente disordinata, senza mai stare fermi e soprattutto senza scegliere un filone preciso. Non c'è solo l'emozione dell'azione, non c'è solo la risata: Pippi passa da una cosa all'altra saltando a modo suo, e così noi, ma dentro di lei c'è sempre un filo logico che unisce tutto perchè come tutti i bambini ha una unità logica-razionale-emotiva che riassume tutto quanto vive. E lo esprime in tanti modi : cantando, danzando, giocando, recitando, interagendo con i personaggi animati. La sfida del pubblico è... riuscire a starle dietro.

Quanti anni ha Pippi adesso? Dieci, diciotto, sessantacinque? Poco importa. La sua indipendenza e il suo modo di vivere non cambiano un granchè. Scaturiscono forse pensieri, sogni, riflessioni sulla sua famiglia, ed in particolare sui legami di parentela che la legherebbero ad un famoso burattino di legno, conosciuto in tutto il mondo per il suo naso arcilunghissimo e la tendenza a raccontare frottole... Anche Pippi è una campionessa di fanfaronate, ma non lo fa con malizia; e questo suo buon carattere la rende benvoluta da tutti, in particolare dai suoi amici e vicini di casa Tommy ed Annika, i quali condividono con lei tante avventure e tanti incontri. L'indole dei due bambini con la loro vita “normale” fa emergere ancora di più l'unicità di Pippi : ma ben presto i giochi, i “fare finta”, i discorsi strampalati eppure sempre pieni di buon senso della loro amica contagiano anche loro... Tanto da non poter più stare senza di lei. Non mancano all'appello i due animali, Zietto e il Signor Nillson, cavallo e scimmia, padroni indiscussi della casa, la coloratissima ed animata Villa Villacolle. Manca invece il papà... Che ogni tanto arriva, ma per poco, e se si fa sentire è perchè è nei guai grossi! Ci sono i ladri e i poliziotti, trattati con uguale (scarsa) deferenza, ci sono la maestra e la zia francese che cercano di mettere sulla giusta via la bambina. A Pippi questa via non sembra tanto giusta e allora continua il suo percorso seguendo l'Amica Libertà, inventando giochi nuovi, ribaltando completamente l'ordine delle cose... La sua non è sfrontatezza illimitata: a guardarla dal cielo c'è sempre la mamma, la voce della coscienza, la voce che la fa fermare a riflettere sulla sua condizione di bambina molto speciale ma ogni tanto anche parecchio sola. Tra voli spericolati, corse in macchina, tuffi nel mare blu, danze sfrenate, acrobazie, canzoni e tanta ironia, Pippi ci porta nel suo mondo colorato, mai scontato, dove tutto diventa gioco e il gioco diventa avventura.

Un'unica attrice in scena e una storia da raccontare, una storia con numerosi personaggi e altrettanti scenari variegati. Questa è la sfida. La soluzione è data dalla natura del Teatro stesso, intreccio armonioso di linguaggi artistici diversi. In questo caso la parola scritta, letta, cantata e recitata viene anche registrata e duplicata all'infinito... Ecco che la Pippi in carne ed ossa interagisce con personaggi illustrati, proiettati sul fondo scena. Non si tratta di cartoni animati, bensì di veri e propri scenari teatrali in continuo movimento, dallo stile elegante, con piani di ripresa che si alternano. E poi ci sono i dialoghi, dai tempi precisi. Non è cinema questo, è interazione dal vivo, con personaggi “non vivi”, presenti in quanto emessi da luce e audio. Questo allestimento è una macchina altamente sofisticata, dove l'immensa bravura dell'attrice risiede, oltre nell'interpretare un personaggio ormai mitico, nel rendere vivo tutto il meccanismo pre-confezionato di disegno e registrazione.

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